GIOVANI IN CAMPO


Progetto G.I.C. (CUP B68H19005220009)
Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 – Misura 16 – Sottomisura 16.1 – Tipologia di intervento 16.1 Azione 2
“Sostegno ai progetti operativi di innovazione (POI)”


L’obiettivo generale dell’intervento è aumentare l’occupazione attraverso la nascita di cooperative agricole giovanili che coltiveranno prodotti della filiera cerealicola, in particolare grani antichi, su terreni pubblici o privati inutilizzati o sottoutilizzati.


Si punta così ad aumentare l’occupazione, specie giovanile, nelle aree pianeggianti e pedocollinari della Provincia di Salerno, recuperare i terreni marginali e creare filiere radicate nel territorio, preservare la biodiversità nell’ambito dei prodotti della filiera cerealicola della Regione Campania, frenare il dissesto idrogeologico e migliorare il paesaggio agrario.


Le attività:
– Supporto alla nascita di cooperative giovanili.
– Sviluppo della rete degli Enti e dei Comuni proprietari di terreni incolti o sottoutilizzati interessati al progetto.
– Avvio della coltivazione sperimentale dei terreni in due areail (piana e collina).
– Valutazione tecnico-scientifica delle diverse farine ottenute.
– Sperimentazione di innovazioni di processo nella lavorazione dei prodotti.
-Diffusione del modello presso i giovani agricoltori ed i Comuni aderenti alla rete.
– Disseminazione dei risultati presso le aziende agricole di piccola dimensione interessate alla diversificazione/riconversione produttiva.


Lo sviluppo del modello garantirà nuova occupazione, introducendo innovazioni di prodotto e di processo, puntando sulla sostenibilità e la tutela della biodiversità.


Il recupero dei terreni incolti e/o sottoutilizzati, oltre a favorire il presidio del territorio, con diminuzione dei fenomeni di dissesto idrogeologico, contrasta uno dei fenomeni più preoccupanti dei cambiamenti climatici, che è quello dell’erosione dei suoli influenzato dall’utilizzo di agenti chimici, anche a vantaggio della salute dei consumatori.


Il Gruppo Operativo è composto da 5 entità e copre i principali processi della filiera cerealicola produttore primario, trasformatore, commercializzazione e distributore, cui si aggiunge l’impresa sociale per gli aspetti connessi alla nascita delle cooperative giovanili.

Ente capofila:
Europelife

Partner:
C.R.A.A. Centro per la Ricerca Applicata in Agricoltura – Improsta
Il C.R.A.A. è composto da Regione Campania, Università Federico II di Napoli, Università di Salerno, Università del Sannio, Seconda Università degli Studi di Napoli, oltre ad ARCA 2010 Scarl. lo scopo dell’associazione CRAA è quello di integrare e mettere in sinergia, le istituzioni che, in Campania, ci dedicano alla innovazione nel campo agricolo e agroalimentare, promuovendo e realizzando progetti di ricerca applicata. Del CRAA fa parte la Azienda sperimentale Imposta di Eboli, un laboratorio all’aperto, che in pratica costituisce il campo dove gli studi in vitro vengono sperimentati.

Azienda Agricola “Filiera dei cereali” di Bernardo Coglianese
L’Azienda agricola Coglianese, in Oliveto Citra (SA) è impegnata da alcuni anni nella coltivazione biologica di antiche varietà di grani e nella loro trasformazione in filiere di pasta pregiata grazie alla disponibilità di un mulino e di un piccolo pastificio aziendale.

Oasi WWF di Serre Persano
Il WWF, fondato nel 1961, è la più grande organizzazione mondiale per la conservazione della natura. Oltre alle sedi nazionali, il WWF opera anche attraverso “Uffici di programma” mirati alla realizzazione di specifici progetti di conservazione, spesso transnazionali. Da anni cura il progetto “Terre dell’Oasi”, in partnership con le Copperative delle Oasi aderenti a Legacoop. Si tratta di un progetto nato per difendere la biodiversità e per sostenere la gestione delle Oasi del WWF grazie alla produzione, trasformazione e distribuzione di alimenti prodotti al loro interno )o in aree ad esse adiacenti) secondo i principi dell’agricoltura biologica.

Università degli Studi di Salerno
Il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Salerno nasce nel 2011 dalla confluenza in un unico dipartimento di docenti e ricercatori dei settori dell’Ingegneria Industriale provenienti dai vari Dipartimenti. Con riferimento al settore dell’Ingegneria Chimica e Alimentare, il dipartimento integra competenze nel campo dell’ingegneria chimica, della chimica, dei materiali, della microbiologia e delle tecnologie alimentari, per la progettazione e realizzazione di impianti, processi e prodotti innovativi di interesse per l’industria manifatturiera ed in particolare per l’industria chimica e l’industria alimentare.


LE TERRE DEI PARCHI


Il progetto dei Parchi e delle Riserve Naturali.
Il progetto delle Aree Naturali Protette.


Il progetto pilota che, attraverso il coinvolgimento di aziende e cooperative agricole, aziende di trasformazione, organismi di ricerca e altri Enti pubblici, mira al recupero e alla valorizzazione dei terreni inutilizzati o sottoutilizzati, promuovendo la conversione degli stessi alla coltivazione biologica e biodinamica.

Una rivoluzione collettiva, partecipata, condivisa, per il recupero e il rilancio dell’agrobiodiversità e dar vita all’eccellenza.


Sosteniamo e accompagniamo gli agricoltori nell’intero processo, dalla scelta del seme alle modalità più idonee di lavorazione dei terreni, ai controlli nei campi. Verifichiamo con assiduità e cura l’osservanza del  “Disciplinare di produzione – Le Terre dei Parchi”.

Certifichiamo con loro la qualità del raccolto.
Nessun utilizzo di pesticidi o di altri prodotti sintetici, ovvio!

Prima di ogni altra cosa, il rispetto dei tempi e dei modi “della natura”, la cura di ogni fase di lavorazione dei nostri prodotti, la salute del consumatore.


Su “Le nostre Terre”, servendoci del telerilevamento, che garantisce la sostenibilità delle coltivazioni e l’assoluta tracciabilità della filiera, produciamo, a partire da antiche varietà di frumento, una granella di altissima qualità, utilizzata per la produzione di pasta secca, pane e prodotti da forno di eccellenza.

Le Terre dei Parchi è il nostro tentativo di integrare i principi della conservazione con quelli dello sviluppo sociale ed economico ripartendo dalle radici, da ciò che era, da ciò che per secoli, per i nostri territori, ha rappresentato la straordinaria normalità.


Il ruolo dei Parchi e delle Riserve Naturali impone delle nuove sfide. Alla tutela della biodiversità, va aggiunto il contrasto alle logiche di produzione di massa, allo sfruttamento intensivo delle risorse naturali, alle esigenze di omologazione delle produzioni e del marketing per omologare la domanda stessa e allargare i mercati.

Tali logiche hanno sacrificato fortemente la biodiversità vegetale (e animale), portando alla selezione di varietà e specie sempre più limitate e simili sui mercati globali. Varietà più produttive, più resistenti, per prodotti più “remunerativi” ma sempre meno naturali.

Anche la stessa agricoltura industriale di tipo biologico, per quanto maggiormente attenta al profilo della sostenibilità dei terreni, dell’ambiente, della salute dei consumatori, ha comunque sacrificato enormemente la biodiversità vegetale puntando su varietà sempre più limitate e simili, dalle forme e misure persino standardizzate, facendo perdere ai territori il secolare legame con determinare varietà di colture e ai consumatori persino gusto e memoria dei prodotti più tipici della propria tradizione locale.

È anche e soprattutto da queste considerazioni, centrali e ormai irrimandabili, che prende il via il progetto Le Terre dei Parchi.

L’obiettivo è rimettere al centro le persone (produttori e consumatori), le loro esigenze, le loro storie, le vocazioni naturali dei nostri territori, le necessità delle piccole aziende agricole e affiancare tutti con conoscenze scientifiche adeguate, con l’utilizzo delle più avanzate innovazioni tecnologiche per l’agricoltura, con l’organizzazione di attività di educazione continue rivolte anche alle scuole, stimolando l’incontro tra istituzioni e abitanti per condividere le esperienze e far crescere la cultura della sostenibilità.

Contrastare il rischio che si perdano definitivamente le migliaia di varità “minori” di cereali, legumi, frutti, specialità regionali o addirittura tipiche di un solo territorio.

Riprendere quelle colture, recuperandone i semi, e restituendo vigore a quell’agricoltura che ha caratterizzato per lunghissimo tempo la storia e la gastronomia delle diverse aree geografiche della nostra Italia.

Ritorniamo, quindi, ad assecondare i processi ‘naturali’ e a preservare le risorse della Terra necessarie a sostenere la produzione alimentare.

Tuteliamo la conservazione nel tempo della fertilità del suolo, adottando una rigorosa rotazione colturale, e la conservazione nel tempo delle risorse ambientali, promuovendo il risparmio idrico, la riduzione dei livelli di emissioni climalteranti e la gestione etica delle risorse stesse.

Bandiamo l’uso di sostanze chimiche come insetticidi, pesticidi, concimi di sintesi e diserbanti, adottando pratiche agricole condotte esclusivamente con sostanze naturali – agricoltura biologica e biodinamica.

L’agricoltura di precisione, con il telerilevamento, a supporto dell’agricoltore nella ottimale gestione delle colture, con il monitoraggio in tempo reale e la minimizzazione degli sprechi e degli impatti sul pianeta.

Le aziende addette alla trasformazione selezionate in modo da garantire una lavorazione rispettosa dell’impegno profuso nei campi e un’eccelsa qualità dei prodotti finali, tutti a marchio unico Il Fiore del Parco.

Alla sostenibilità ambientale, però, associamo quella economica e sociale: un reddito equo per l’agricoltore, una migliore qualità della vita dei produttori, la massima garanzia per la salute dei consumatori e, quindi, dinamiche commerciali e produttive eque e solidali.

Offriamo formazione ai giovani interessati, per l’acquisizione delle tecniche e delle pratiche di gestione biologica e biodinamica dei terreni e di trasformazione dei raccolti in prodotti d’eccellenza.

La nostra “Banca delle terre agricole”, costituita dai terreni pubblici incolti e a noi affidati, viene resa disponibile per la creazione di nuove aziende, cooperative e startup innovative, condotte da giovani, per favorire una crescita economica inclusiva e per strutturare progetti rivolti a soggetti in particolari situazioni di svantaggio e difficoltà.


Ente capofila:
Ente Riserve Naturali Foce Sele Tanagro e Monti Eremita Marzano
Parco Regionale dei Monti Picentini

Partner:
Europelife

CNR – IMAA Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Metodologia per l’Analisi Ambientale
Una prestigiosa partnership che rafforza il nostro progetto di creazione di comunità produttive dedite alla promozione e alla sostenibilità ambientale, con la messa a disposizione, per le aziende agricole aderenti al progetto, di strumenti e competenze per il monitoraggio delle colture, la promozione di metodologie sostenibili, l’introduzione di tecniche innovative, il calcolo dell’impronta di carbonio, il telerilevamento.

C.R.A.A. Centro per la Ricerca Applicata in Agricoltura
Il C.R.A.A. collabora alla consulenza agronomica prevista per le aziende aderenti al progetto, al processo di eventuale sanitizzazione dei prodotti cerealicoli presso l’Azienda regionale sperimentale Improsta, alla messa in sicurezza delle varietà cerealicole attraverso una strategia integrata di conservazione che includa, con reciproco supporto, quella ex situ (effettuata dalle Banche del germoplasma) e quella in situ/on farm (effettuata dai coltivatori custodi).
Garantisce, inoltre, la messa a sistema delle competenze e delle conoscenze delle diverse Istituzioni di ricerca già operanti nel campo della conservazione, catalogazione, caratterizzazione e valorizzazione delle risorse genetiche vegetali di interesse e la formazione sulle tecniche per la moltiplicazione-conservazione delle RGV per gli agricoltori custodi.

Centro Studi Dieta Mediterranea “Angelo Vassallo”
La Dieta Mediterranea rappresenta, oggi, il paradigma della cultura alimentare nel mediterraneo e il modello di contrasto alla perdita di biodiversità, al degrado delle risorse naturali, alla vulnerabilità generata in molte comunità rurali del mediterraneo dalle logiche di produzione di massa.
Il Comune di Pollica, quale emblema della Dieta Mediterranea, ha nel tempo posto le basi per la creazione di una rete di soggetti virtuosi e di Enti di ricerca che siano in grado di riproporre in modo predominante un modello di sviluppo locale sostenibile imperniato sulla Dieta Mediterranea.
In particolare, il Centro Studi Dieta Mediterranea “Angelo Vassallo”  si impegna a rendere disponibili e ad approfondire sin da subito i risultati di studi e ricerche scientifiche (già realizzate o in corso di realizzazione) della University of San Diego e dell’Università “La Sapienza” di Roma, inerenti ruolo, qualità nutrizionali ed effetti sulla salute umana dei prodotti agro-alimentari derivanti da pratiche di coltivazione biologica e biodinamica, con l’obiettivo di connettere tali aspetti alla longevità e all’invecchiamento in buona salute connessi allo stile di vita mediterraneo.

Ecofoodfertility
L’Associazione di Promozione Sociale a scopo scientifico EcoFoodFertility collabora mettendo a disposizione la sua lunga, approfondita  e sistematica attività di ricerca sugli alimenti biologici e biodinamici della Dieta Mediterranea capaci di contrastare gli effetti degli inquinanti ambientali e il suo protocollo Eubiotico, per assicurare alimenti non solo sani, ad alto valore nutrizionale, ma anche capaci di potenziare i sistemi di detossificazione endogena dell’organismo e favorire l’eliminazione dei contaminanti.  Un nuovo orizzonte di applicazione del modello di intervento nutrizionale a disposizione del progetto Le Terre dei Parchi. Un nuovo modello di valutazione di impatto ambientale sulla salute umana e di prevenzione primaria e preprimaria per la salvaguardia delle presenti e future generazioni, che l’Associazione  EcoFoodFertility sta costruendo attraverso una  rete multidisciplinare di collaborazioni provenienti da importanti enti di ricerca (CNR, ISS), prestigiose università italiane e straniere, aziende sanitarie ed ospedaliere, reti di agricoltori e imprese agricole del biologico e del biodinamico.


SCUOLA FAMIGLIARE


Un’azione integrata tra scuola e terzo settore locale a supporto delle famiglie in difficoltà.
Battipaglia – Capaccio – Eboli.
Avviso Pubblico “SCUOLA DI COMUNITÀ”
P.O.R. Campania FSE 2014-2020

Scuola Famigliare è un progetto realizzato nell’ambito dell’Avviso Pubblico “Scuola di comunità” – P.O.R. Campania FSE 2014-2020, finalizzato alla realizzazione di attività di supporto (laboratori e seminari) per le famiglie in difficoltà.


Tre realtà del terzo settore e quattro istituti di istruzione uniscono le forze per intervenire tanto nelle relazioni intra-familiari quanto nei rapporti tra la famiglia e il contesto sociale con l’obiettivo di mettere al centro, e quindi soddisfare, i bisogni di sviluppo dei bambini.


Alla base dell’intervento, un approccio integrato che unisca e coordini sistemi (scuola, famiglia, comunità) e ruoli (docenti, genitori, formatori, educatori, volontari), e che coinvolga in modo diretto nelle attività bambini e genitori.

Tre le azioni di Scuola Famigliare:
– educazione alla legalità e supporto scolastico, con laboratori di inclusione e potenziamento;
– sostegno alla genitorialità, con la presa in carico di interi nuclei familiari cui fornire supporto e interventi educativi domiciliari;

– animazione territoriale, con laboratori finalizzati all’acquisizione di strumenti di partecipazione e di cittadinanza attiva.


Capofila del progetto:
Associazione Pro Handicap “Anche noi” – Segretariato Sociale Onlus di Eboli.

Partner del progetto:
Europelife;
Istituti Superiori Paritari “Giacomo Leopardi” di Battipaglia;
Istituto Comprensivo “Giacinto Romano” di Eboli;
Istituto Comprensivo “Matteo Ripa” di Eboli;
IIS IPSAR Piranesi – Capaccio Paestum;
Associazione Sportiva Gli Amici Del Mare di Eboli.

OCCUPY MY SELF


Progetto S.V.O.L.T.E.
Superare la Violenza di genere con Orientamento, Lavoro, Tirocini, Esperienze formative


La violenza di genere è un fenomeno sociale presente in tutti i Paesi, e che interessa trasversalmente donne di qualsiasi età, religione, ceto sociale, livello di istruzione. L’alto numero di casi di maltrattamenti e violenze, fisiche e psicologiche, subite, evidenzia lo squilibrio di potere esistente e persistente tra l’universo femminile e quello maschile, espressione di un retaggio culturale purtroppo ancora altamente radicato nella nostra società, figlio di una cultura di tipo patriarcale. La difficoltà delle vittime a “fidarsi” dei possibili interlocutori preposti ad offrire protezione, sostegno e cure nonché ad aiutarle a intraprendere percorsi di recupero individuali, rende il problema ampiamente sottostimato Nel mese di marzo 2016 è stato attivato, sul territorio dell’Ambito Sociale S3 (Palomonte, Buccino, Castelnuovo di Conza, Colliano, Laviano, Ricigliano, Romagnano al Monte, San Gregorio Magno, Santomenna e Valva), il Centro Antiviolenza denominato “Centro Antiviolenza Alto Sele-Tanagro No Violence”, sito nel Comune di Palomonte (Sa) – Corso Umberto I, 19. L’opportunità di attivare il CAV territoriale, nell’ambito della programmazione del Piano Sociale di Zona S3, è stata offerta dalla Regione Campania nel 2014, Legge Regionale n. 2 dell’11 febbraio 2011 (misure di contrasto e prevenzione alla violenza di genere); Legge Regionale n. 22 del 21 luglio 2012 (norme per l’integrazione della rete dei servizi territoriali sociali e sanitari per l’accoglienza e l’assistenza alle vittime di violenza di genere). In questo contesto, è nato il Progetto “Occupy… my self” che risponde all’Avviso Pubblico SVOLTE (Superare la Violenza di Genere con Orientamento, Lavoro, Tirocini, Esperienze formative). L’obiettivo di tale progetto è quello di creare una rete territoriale di Enti e aziende che abbiano la volontà di lavorare insieme al fine di evitare che la violenza di genere trovi ancora spazio. Il CAV “No Violence”, dovrà configurarsi come punto nevralgico, fondamentale, sia per le donne vittime di violenza sia per la rete formale sul territorio. La gestione condivisa del problema consente di articolare diverse soluzioni operative che vanno dalla segnalazione alla presa in carico, dalla individualizzazione del bisogno alla progettazione di percorsi di autonomia per le vittime di violenza.


Le finalità del Progetto sono molteplici:

1. Promozione e sensibilizzazione dell’argomento attraverso un Piano di Comunicazione che preveda incontri formativi presso le sedi dei Comuni dell’Ambito e presso le sedi scolastiche, e che possa sfruttare i principali media e social Network, con il fine di creare una coscienza sociale nuova.

2. Potenziamento assistenza e sostegno alle donne vittime di violenza:
– Potenziamento presa in carico;
– Potenziamento professionale del CAV;
– Rafforzamento della rete dei servizi territoriali attraverso la creazione di Protocolli operativi che coinvolgano il CAV, le UU.OO. dell’ASL SA, i Presidi Ospedalieri (P.O. Oliveto Citra), le Forze Dell’Ordine.

L’obiettivo è di far emergere i casi misconosciuti, proponendo risposte concrete alle donne vittime di violenza, garantendo loro (e ai loro figli) maggior sicurezza e protezione, e fornendo loro gli strumenti per metabolizzare il trauma, rielaborare il proprio vissuto, recuperare consapevolezza e autostima. Attraverso la rete dei servizi territoriali sarà possibile inoltre il monitoraggio del fenomeno.

3. Promozione percorsi di orientamento socio-lavorativi alle donne vittima di violenza:
– Strutturare incontri di orientamento (psicologico, personale, professionale);
– Strutturazione di un bilancio delle competenze;
– Attivazione di un progetto individualizzato di autonomia (PIA).

4. Attivazione Tirocini formativi e di inserimento socio-lavorativo.


I percorsi di recupero psichico e funzionale, restituiscono alla società una donna “nuova”, più consapevole di se stessa e delle proprie capacità. La promozione di attività di tirocinio (basate su percorsi di orientamento atti ad evidenziare attitudini individuali), con la partnership di aziende del territorio, è finalizzata ad un effettivo inserimento lavorativo attraverso contratti part-time o a tempo determinato, e associa all’obiettivo del superamento del trauma, la possibilità di riscatto sociale e di raggiungimento di una autonomia economica per le vittime di violenza.

Il Progetto ha come obiettivo il recupero dell’autostima, dell’autonomia personale e lavorativa delle donne vittime di violenza. Si struttura assegnando un ruolo fondamentale alla fase di accoglienza e orientamento, dove le donne coinvolte vengono aiutate a rielaborare il trauma subito e successivamente a ricostruire una nuova dimensione riguardante la sfera personale, sociale e lavorativa. La violenza di genere si combatte non solo con le leggi e le campagne di sensibilizzazione, ma anche garantendo risposte concrete alle donne che denunciano la violenza e offrendo loro opportunità di riscatto economico e sociale. In particolare, è necessario cambiare i comportamenti delle persone e aiutare le donne ad abbattere le barriere socio-culturali che sono all’origine della violenza.

BIOMARKETING


Progetto Biomarketing.


Descrizione progetto
Progetto di Consulenza in agricoltura (in attuazione alla Misura 02 – Sottomisura 2.1 –
Tipologia di intervento 2.1.1 del PSR Campania 2014/2020)
Organismo di Consulenza – Impresa Sociale Europe L.I.F.E. Coop. a R.L.
“Lotto F5 – Olivicoltura nei Monti Picentini, Costiera Amalfitana e Colline Salernitane”
CIG 7303664632 – CUP B23C17000340009
Macro modulo 3: Agricoltura Ecocompatibile – Modulo: BIOMARKETING


In cosa consiste il Biomarketing?
Il Bio-Marketing utilizza tecniche di comunicazione e marketing che uniscono tecnologia, rispetto per l’ambiente e i principi del nuovo umanesimo.
Gli eventi delle ultime due decadi hanno messo l’uomo di fronte ad un evidente problema: non possiamo più continuare così!
Ognuno deve fare la sua parte e noi, fondiamo il nostro lavoro su questi principi:
– Etica: rispetto e relazioni con gli esseri umani;
– Sostenibilità: rispetto dell’ambiente e delle risorse del pianeta;
– Olismo: integrare online e offline per un’esperienza unica;

La presenza del marketing biologico è aumentata nel tempo a causa della preoccupazione collettiva per la cura dell’ambiente.
Sebbene richieda un esborso maggiore, finisce per essere redditizio grazie all’elevata domanda.
Ci sono molte ragioni per cui questo tipo di prodotto è una buona opzione:
– C’è un nuovo profilo di consumatore, che sceglie di acquistare prodotti che provengono da aziende biologiche.
– Proporre ai clienti uno stile di vita sano e sostenibile, secondo il loro senso di responsabilità sociale e ambientale.
– Scommettendo sulla sostenibilità i nuovi clienti interessati a questa forma di consumo, vedranno la differenza.
– Non danneggia quelle persone che non sono socialmente impegnate in questo tipo di cause o stile di vita.

Sviluppo sostenibile
Sempre più persone e istituzioni stanno sottolineando la necessità di dirigersi verso uno sviluppo sostenibile, con un approccio alla gestione del mercato e delle politiche pubbliche che tenga conto di tutti i portatori di interesse.
La Commissione Bruntland nel 1987 ha definito lo “sviluppo sostenibile” come “uno sviluppo che soddisfa i bisogni attuali senza compromettere la possibilità delle future generazione di soddisfare i propri bisogni.”
È indispensabile perciò che tutta la società venga coinvolta nel processo decisionale dello sviluppo economico, che le entità che inquinano maggiormente paghino di più per le risorse del pianeta che consumano e che si acquisisca una solida consapevolezza sulla non rinnovabilità delle risorse scarse, al fine di preservarle.


Olio Bio
L’olio extravergine di oliva si definisce bio per l’utilizzo esclusivo di olive autoctone da coltivazione biologica, di provenienza quindi certificata, l’assenza di sostanze come concimi e pesticidi nella produzione e l’obbligo di seguire precise regole nella spremitura.
L’olio biologico ha un gusto e un costo paragonabili ai migliori oli extravergine presenti sul mercato, ma nasce solo da una filiera in cui tutti gli attori coinvolti, dall’ulivicoltore a chi si occupa della frangitura, fino a chi lo imbottiglia, devono essere certificati dall’ente di controllo di agricoltura biologica.

Processo di lavorazione
Una volta raccolte le olive, con il minor impiego possibile di macchinari per non guastare le proprietà, il profumo e il sapore del prodotto, queste vengono trasportate nel frantoio. Qui la lavorazione deve essere scrupolosa: stoccaggio di breve durata; molitura fatta in un frantoio che mantiene bassa la temperatura del prodotto; gramolatura, che separa l’olio dall’acqua, anche qui a freddo; infine estrazione del liquido dalla pasta oleosa. I tempi e i costi di questo processo sono maggiori che nella produzione industriale, ma si ottiene un prodotto di maggiore qualità e migliore composizione.

Perché Bio
Nei paesi mediterranei l’olio extravergine è il condimento principe della cucina. In Italia ne consumiamo circa 12 kg a testa all’anno. Per questo motivo è importante limitare l’assunzione di sostanze chimiche sintetiche, ma anche usare un prodotto che non abbia subìto alterazioni dei suoi principi nutritivi e delle caratteristiche organolettiche originarie.
Fondamentale è anche poter contare sulla certezza che le olive utilizzate non siano di origine incerta, o coltivate secondo procedure non documentate. Un olio, per essere bio, deve infatti sottostare a controlli rigorosi: non si possono mischiare olive di provenienze diverse, ma solo locali, e non si possono miscelare qualità diverse, come invece spesso avviene nell’olio distribuito a livello industriale.


Curiosità

Dall’olio biologico si ricavano anche prodotti cosmetici: creme viso e corpo, oppure oli per massaggi, che hanno proprietà nutritive e idratanti per la pelle e un basso rischio di provocare allergie, grazie all’assenza di additivi chimici. Inoltre, l’olio lavorato secondo le regole della produzione bio contiene una maggiore quantità di sostanze antiossidanti, che svolgono una funzione antinvecchiamento.


Progetto Biomarketing – Elenco Aziende Beneficiarie (in ordine alfabetico)


 

Az.Agr. Caponigro Antonio, Az.Agr. De Luna Apollinare, Az.Agr.De Luna Gennaro, Az.Agr. Di Cosimo Antonio, Az.Agr. Elefante Livio, Az.Agr. Gargano antonio, Az.Agr. Glielmi Gelsomino, Az.Agr. Glielmi Giuseppina, Az. Agr. Granito Catia, Az.Agr. Granito Pompea, Az.Agr. Paradiso Vincenzo, Az.Agr. Passannanti Vincenza, Az.Agr. Pomo Daniele, S.B. Agri Soc.Coop.Agr. S.R.L., Az.Agr.Sarro Teresa, Az.Agr. Stefurikova Katarina, Az.Agr. Tancredi Francesco, Az.Agr. Zaccaria Pasqualina